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Benedetto ha deciso di dimettersi perché le forze lo avevano abbandonato e sentiva che non avrebbe avuto più le forze per continuare. Anche perché, fin dall’inizio del suo pontificato, ha dovuto convivere con un’insonnia che neppure i sonniferi più potenti, a un certo punto, sono riusciti a combattere. Dopo una caduta in Messico il Papa matura la decisione di lasciare. Ma come ci si dimette da Papa? Cosa prescrive il diritto canonico? E perché la scelta dei tempi è decisiva?
A seguire
Il nome di Jorge Mario Bergoglio suona sconosciuto ai più quando viene annunciato dal balcone di piazza San Pietro. Ma Papa Francesco ci metterà poco a diventare popolare tra i fedeli, e non, con il suo stile informale e le sue prese di posizione in netto contrasto con la linea conservatrice dei suoi predecessori. Ma sarà oggetto anche di forti attacchi da una frangia dentro la Chiesa ostile al cambiamento e che continua a riconoscersi sempre più nel Papa Emerito. Benedetto tuttavia eviterà in tutti i modi il ruolo di riferimento dell’opposizione anti-Bergoglio.
Episodi precedenti
La giornalista Giovanna Chirri dell’Ansa è presente quella mattina dell’11 febbraio 2013 nella sala del Concistoro. Benedetto sta presiedendo la cerimonia per la beatificazione dei martiri di Otranto. A un certo punto il Papa pronuncia la famosa frase in latino. Lei capisce ma è incredula. Chiede conferma della sua traduzione a Padre Federico Lombardi, allora direttore della sala stampa vaticana. “Hai capito bene” le dice lui. Lei batte la notizia. Scoppia la bomba.
Bisogna tornare indietro di 600 anni per risalire all’ultima volta in cui un Papa si era dimesso. Perché Benedetto ha fatto questa scelta? Questa è la domanda che tutti si pongono. E in molti iniziano a mettere in relazione quella scelta ai tormenti di un papato segnato dagli scandali, dagli incidenti diplomatici con le altre confessioni religiose, dal deflagrare della bomba della pedofilia. Quanto hanno influito le croci portate dal Papa dietro la sua scelta?