Episodio 424 novembre 2022
Alessandro III e i pilastri della Nazione
di Antonella Scott e Gigi Donelli
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C'è uno Zar della storia passata che Putin predilige ma che non figura tra i più conosciuti: è Alessandro III, sovrano reazionario deciso a invertire il corso delle riforme volute dal padre, Alessandro II. Ortodossia, nazionalismo e autoritarismo sono i pilastri del suo impero, parole che oggi ritornano nei discorsi del capo del Cremlino a distanza di più di 100 anni. Corsi e ricorsi storici come ci spiega Nina Khrusceva, politologa e nipote del leader sovietico Nikita Khruscev.
A seguire
La fine dell'Impero. La Russia è coinvolta nella Prima Guerra Mondiale senza una preparazione adeguata che porterà a ingenti perdite. La disfatta militare metterà in moto il processo che porterà alla Rivoluzione d'Ottobre e alla disgregazione del Regime degli Zar. Una svolta improvvisa e drammatica su cui Andrej Kortunov, direttore del Consiglio russo Affari esteri, riflette per immaginare il futuro del suo Paese.
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Nel 1241 i mongoli guidati da Gengis Khan riuscirono in un'impresa mai più ripetuta: conquistare e sottomettere la Russia, separandola dall'Europa per 250 anni. Impresa in cui fallirono persino Napoleone e Hitler. L'invasione mongola spegnerà la luce della potenza di Kyiv e accenderà quella di Mosca. Come ci racconta Giorgio Cella, storico e analista di politica internazionale.
Per molti luogo inaccessibile, per la Russia di Ivan il Terribile una miniera di risorse, secondo il mito, inesauribili. È la Siberia, terra conquistata a partire dalla fine del quindicesimo secolo con la sconfitta dell'impero mongolo a Kazan. Inizia così la corsa verso Oriente che con Pietro il Grande arriverà fino allo stretto di Bering e all'Alaska. Una terra che conserva tutt'oggi un fascino che va al di là della sua storia, come ci racconta Vladimir Sakharovic, naturalista russo.
Sulla scia di Pietro il Grande, la zarina Caterina II spinge i confini dell'Impero fino alla Polonia e al Mar Nero. Chiamando Nuova Russia i nuovi territori conquistati nell'Ucraina meridionale. È la seconda metà del ‘700 ma sembra di leggere le cronache di oggi, perché qui sono le radici del conflitto in corso. Un conflitto che arriva a toccare anche la lingua parlate in queste regioni, come ci raccontano le testimonianze di questo episodio.