Episodio 415 novembre 2022
Il Fisco morde “el diez” alle caviglie
A cura di Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi
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In questa puntata raccontiamo perché, per 30 anni, Maradona per il Fisco italiano è stato un evasore, condannato a pagare 40 milioni di euro, una cifra che gli interessi facevano lievitare di 4.000 euro al giorno.
La condanna in primo grado di giudizio è stata cancellata in appello e, per l'Erario, Maradona non è più un evasore. La sentenza apre la strada alla causa di alcuni eredi allo Stato italiano.
A seguire
El Pibe de Oro era uno dei calciatori più pagati prima che sulla scena irrompessero star come Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Kylian Mbappè. I loro stipendi stratosferici non sono comparabili con quanto il campione partito dal barrio guadagnò durante la sua carriera.
Questo, però, non ha impedito a Maradona di investire e diversificare i suoi interessi. Non solo nella sua amata Argentina ma anche a Dubai, dove per un periodo allenerà una squadra locale.
Episodi precedenti
Negli anni trascorsi in Argentina, partito da un barrio di Buenos Aires per scalare il calcio mondiale, Diego Armando Maradona è semplicemente “el pelusa”, il “capellone”.
Quando lascia l'Argentina per trasferirsi al Barcellona, diventa “El pibe de oro”, il ragazzo d'oro che prima di arricchire se stesso rende ricchi e felici i fan ma anche la sua corte dei miracoli.A Barcellona Diego Armando Maradona, “el pibe de oro”, entra in un tunnel all'apparenza ancor più prezioso dell'oro, che gli farà conoscere l'apice del successo e, al tempo stesso, la depressione della droga.
Dopo appena due anni in Spagna, sbarca a Napoli, dove viene travolto da una girandola di gioie e dolori, incontri fatati e serate sballate. In mezzo, l'amore incondizionato del popolo napoletano e tanti, tanti soldi che erano in grado di stordire emozioni e affetti.Diego Armando Maradona, terminata l'esperienza in Spagna e Napoli torna in Argentina ma prima gioca il Mondiale negli Usa dove i suoi occhi strabuzzati fanno il giro del mondo. El pibe de oro viene sorteggiato per il controllo antidoping. Positivo e…fine dei giochi.
Già ma intanto è tornato in Argentina ed è qui che comincia il declino calcistico ed esplode la sua seconda vita: da allenatore, manager e ricchissimo testimonial. E da qui ripartiamo.